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Imballaggio per merci pericolose: come comportarsi se non è omologato ONU

Scritto da Serpac | 30-ago-2017 7.30.53

Il trasporto delle merci pericolose deve obbligatoriamente avvenire all'interno di imballaggi che abbiano ottenuto il certificato di omologazione ONU (ad eccezione di spedizioni in Quantità Esente, Quantità Limitata e casi particolari).

Effettuare il trasporto con un imballaggio per merci pericolose privo dell'omologazione sarebbe, a dir poco, una leggerezza. Infatti, i regolamenti per la certificazione sono stati realizzati con l'obiettivo di garantire la massima sicurezza, e rendendo uniformi i requisiti degli imballaggi per le diverse modalità di trasporto.

Fortunatamente, è altamente improbabile che la merce pericolosa riesca a viaggiare all'interno di imballi non idonei: la mancanza dei requisiti, infatti, normalmente provoca il blocco della spedizione. Se, da un lato ciò scongiura i rischi connessi a questo tipo di trasporto, dall'altro si può tradurre in sanzioni e immancabili ritardi nella consegna.

La certificazione dell'imballaggio è quindi un passo necessario, e avviene da parte di Enti Certificatori qualificati, a seguito di prove e severi test che si eseguono in Laboratori di Prova accreditati.

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Il rilascio della certificazione si concretizza nel rilascio di un documento formale, che riporterà specifiche rilevanti. Per esempio, in caso di certificazione emessa per scatole omologate ONU 4G (che devono essere utilizzate soltanto in combinazione con le tipologie di imballaggi interni con i quali sono state omologate), sarà proprio il certificato di omologazione a indicare gli imballaggi interni ammessi.

Per riconoscere, ad occhio nudo, un imballaggio omologato, occorrerà verificare se riporta stampata, con chiarezza e in modo indelebile, il marchio di omologazione. Questa prevede sempre, all'inizio, il simbolo UN cerchiato, ed è seguito da altri codici.

La sola presenza di sigle e codici non è tuttavia sufficiente. Occorre effettuare verifiche specifiche per ogni caso, in quanto persino una semplice distrazione potrebbe determinare errori in buona fede. È il caso, per esempio, di imballaggi che sembrano in regola perché possiedono l'omologazione per alcune modalità di trasporto, ma che in realtà non lo sono, perché la merce pericolosa che sarà contenuta nei colli è in procinto di viaggiare con una diversa modalità per cui non è stato certificato.

Far omologare gli imballaggi

Come correre ai ripari se non si è ancora in regola con l'omologazione?

Per essere certi di fare i giusti passi, anche se si possiede una certa conoscenza dell'argomento, è consigliabile rivolgersi a soggetti specializzati, che potranno fornire assistenza per ogni aspetto legato all'omologazione: progettazione, analisi dei materiali, fornitura di imballaggi omologati ed esecuzione dei rigidi test per l'ottenimento dell'omologazione ONU.

Le prove previste per ottenere l'omologazione, infatti, sono particolarmente rigorose: test di caduta e vari orientamenti (drop test), prove di impilamento (stacking test), prove di pressione idraulica.

Il mondo delle omologazioni ONU è molto ampio e quindi è difficile in poche righe riuscire a dare una giusta panoramica alle varie omologazioni. Basti pensare che nel caso di omologazioni di imballaggi singoli per liquidi, bisognerà testare anche la compatibilità dell’imballaggio con diverse sostanze.

Per questo motivo è bene analizzare un solo esempio per toccare alcuni punti specifici. Vediamo il caso dell’omologazione 4G. L’omologazione 4G, dove 4G è un codice alfanumerico che identifica la scatola / cassa di cartone, viene solitamente realizzata su misura per gli specifici imballaggi interni che devono essere spediti. È bene sapere che l’omologazione ONU 4G può essere realizzata anche come imballaggio semplice, senza quindi imballaggi interni, ma si sta parlando di casi molto rari.

Come anticipato in precedenza il punto cruciale è quello di rivolgersi a soggetti specializzati per ottenere delle omologazioni valide. Il processo di omologazione parte da una richiesta dove vengono indicate tutte le caratteristiche degli imballaggi, interni ed esterni e del loro contenuto. Questi imballaggi verranno poi testati secondo i criteri definiti per l’omologazione di imballaggi per merci pericolose. A seguito del superamento dei test verranno fatte delle analisi sugli imballaggi in modo tale che nel report finale siano presenti tutte le specifiche tecniche dei materiali. Questo garantisce la possibilità di avere una sorta di carta di identità dell’imballaggio, cosa molto importante in caso di controlli che, nel corso di questi anni, stanno diventato molto frequenti. Lo stesso discorso è valido anche per altri imballaggi tra cui le casse 4D.

Il punto di partenza saranno le caratteristiche dei prodotti che si devono trasportare e, grazie ad un servizio tecnico di supporto, si arriverà al conseguimento del certificato di omologazione ONU per il proprio imballaggio per merci pericolose. Taniche, casse, sacchi, fusti, IBC flessibili, a seguito di una omologazione completa avranno tutte le carte in regola per essere trasportati con ogni modalità: via terra ADR, ferrovia RID, interne navigabili ADN, mare IMDG e via aerea ICAO / IATA.

Il rilascio dell'omologazione avviene solitamente in un periodo compreso tra i quarantacinque e i sessanta giorni. Tuttavia, una volta rilasciato, il certificato di omologazione non ha scadenza ma viene subordinato ad un rinnovo annuale e ad un controllo di produzione.

Come comportarsi una volta ottenuta la certificazione ONU

Quando un imballaggio per merci pericolose è stato omologato, si potrà effettuare la spedizione in tranquillità e con tutta la serenità che deriva dall'essere in regola. In caso di controlli o nella malaugurata ipotesi di un incidente durante il trasporto, infatti, le merci risulteranno in ordine e al sicuro, all'interno del loro imballaggio omologato ONU.

Prima di ogni spedizione, sarà comunque opportuno verificare i seguenti elementi:

  • in caso di utilizzo di un imballaggio esterno omologato con uno specifico imballaggio interno, che si stia utilizzando la giusta tipologia di contenitore interno;
  • che l'imballaggio esterno sia omologato per la modalità di spedizione che si deve effettuare (terra, ferrovia, mare, via navigabile e via aerea);
  • che il collo pronto per l'invio rispetti i requisiti definiti dall’istruzione di imballaggio che si sta applicando e di peso riportati sul marchio di omologazione ONU: il peso lordo dovrà infatti essere minore o uguale a quello indicato sul marchio.

I certificati di omologazione ONU non hanno scadenza; sono però subordinati ad un rinnovo, con cadenza annuale, che sarà rilasciato a seguito del positivo esito del controllo di produzione prescritto dai diversi regolamenti (ADR, RID, ADN, IMDG, ICAO/IATA).