Nel 1912, un chimico statunitense fabbricò per la prima volta le batterie al litio. L’invenzione di tale Gilbert N. Lewis ebbe bisogno di vent’anni di ricerca e sviluppo per poter essere utilizzabile senza rischi. Ma facciamo un balzo temporale arrivando al 1991: la Sony riesce a sviluppare la prima versione commerciale della batteria agli ioni di litio.
Da allora questo tipo di batteria alimenta la maggior parte dei device mobili attualmente sul mercato: dagli smartphone ai computer, fino ad arrivare ad alcuni modelli di auto elettrica. Perché proprio le batterie al litio hanno avuto successo rispetto alle loro sorelle al nichel, o al cadmio? Perché sono molto più leggere, possono essere costruite in forme diverse e quindi adattarsi facilmente al dispositivo che caricano e, infine, hanno un tasso di auto-scarica più basso.
Ma, purtroppo, non è tutto oro quel che luccica: le batterie Li-Ion non sono così sicure, infatti potrebbero esplodere se caricate eccessivamente o quando raggiungono temperature troppo alte. Questo le rende a tutti gli effetti delle merci pericolose e, in quanto tali, la loro gestione deve seguire la normativa che regola il trasporto ADR.
Le batterie al litio possono essere trasportate su strada, per via ferroviaria, navigabile interna, marittima e aerea. Ogni modalità di trasporto ha dei regolamenti propri; in particolare, il trasporto su strada viene regolato attraverso la normativa ADR (European Agreement concerning the International Carriage of Dangerous Goods by Road) siglato a Ginevra nel 1957 e valido su tutto il territorio dell’Unione Europea.
A seconda delle caratteristiche e del tipo di batteria trasportata (litio ionico o litio metallico), la normativa prevede differenti disposizioni da seguire. In alcuni casi per esempio è richiesto l’utilizzo di imballaggi omologati, come per esempio scatole omologate ONU 4G.
Per l’identificazione delle batterie al litio esistono 4 differenti numeri ONU a seconda del tipo di batteria se litio ionico o litio metallico e a seconda se spedita singola, contenuta nel dispositivo o imballata con il dispositivo. I codici UN di riferimento sono:
L’ultima revisione della normativa ADR ha introdotto delle novità essenziali per il trasporto di queste batterie, ad esempio una nuova etichetta per le pile e batterie al litio: il modello 9A. Essa presenta la classica forma a losanga: la parte superiore è caratterizzata dalla presenza di bande verticali nere mentre, nella parte inferiore, troviamo l’immagine della batteria al litio.
Nonostante il nuovo regolamento ADR sia entrato in vigore a partire dal 1 gennaio 2017, la vecchia etichetta (ovvero il modello n.9) potrà essere ancora utilizzata per la segnalazione delle batterie al litio fino al 31 dicembre del 2018 (come prescritto nel paragrafo 1.6.1.42 della normativa).
È bene ricordare che non è sempre obbligatorio applicare questa etichetta per la segnalazione delle batterie. È infatti possibile che la spedizione richieda l’utilizzo del nuovo marchio delle pile al litio introdotto con l’ADR 2017.
L’ADR, per tutti i numeri ONU collegati alle pile e batterie al litio specifica alcune disposizioni speciali per la loro spedizione. In linea generale per tutti questi numeri ONU troviamo le seguenti disposizioni da consultare:
Inoltre per la spedizione di batterie al litio metallico esiste anche la disposizione 348 circa la marcatura esterna dell’energia nominale in Wh.
Per la spedizione in colli di UN3090, UN3091, UN3480 e UN3481 è necessario applicare, salvo casi particolari, anche le istruzioni di imballaggio. Ce ne sono 4, elenchiamole brevemente.