Non tutta la merce destinata a essere spedita è uguale. Per questo, a partire dalle caratteristiche di ciascun prodotto che deve essere trasportato, è necessario classificarlo in un determinato modo, affinché sia immediatamente riconoscibile e possa essere gestito nel modo più consono.
Nel caso delle merci pericolose, poi, è ancora più importante, ai fini della sicurezza, che ciascun imballaggio presenti caratteristiche specifiche che lo contraddistinguono come idoneo al trasporto. Ciò si ottiene attraverso l’omologazione ONU degli imballaggi, un documento che certifica appunto l’idoneità di ciascun imballaggio per la spedizione. Proviamo a vedere un esempio pratico analizzando l’omologazione ONU di un imballaggio combinato dove le figure coinvolte saranno:
· Ente certificatore
· Il proprietario dell’omologazione
· Il produttore dell’imballaggio interno
· Il produttore dell’imballaggio esterno
· L’utilizzatore
Una volta considerato il ruolo di ciascuna di queste figure, è necessario seguire una precisa procedura, che si articola attraverso 7 fasi:
Prima di iniziare la procedura di ottenimento della certificazione o meglio, dell’omologazione ONU è opportuno verificare che l’ente certificatore possa rilasciare certificati validi per tutte le modalità di spedizione, vale a dire:
Nel caso si fosse già in possesso di un certificato di omologazione, è opportuno verificare per quale modalità di spedizione esso risulta valido: il certificato di omologazione ONU degli imballaggi, infatti, deve riportare tutte le modalità per le quali è stato approvato l’imballaggio. Si tratta di uno scrupolo, è vero, ma in realtà è un controllo molto importante, perché se, per esempio, un certificato rilascia la validità della spedizione di un imballaggio via terra (in modalità ADR, quindi) ma l’imballaggio viene poi trasportato via mare, la certificazione sarà riconosciuta invalida, creando così seri problemi a tutti gli attori coinvolti nella filiera.
La soluzione migliore, nel momento in cui si avvia l’iter per ottenere l’omologazione ONU degli imballaggi, consiste nel scegliere un ente certificatore in grado di rilasciare documenti validi per tutte le modalità di spedizione, permettendo così tanto di ottimizzare il lavoro di ciascuna figura coinvolta nel processo quanto di assicurare una copertura completa dal punto di vista legale. Una scelta intelligente, che consentirà di trasportare la propria merce tramite qualsiasi mezzo, in tutta sicurezza e in conformità alla normativa vigente in materia.
È altresì doveroso sottolineare come, prima di utilizzare un qualsiasi imballaggio omologato (come, ad esempio, flaconi in alluminio, fusti in acciaio, sacchi, imballaggi metallici, taniche in plastica) occorre verificare, tramite il certificato rilasciato dal fornitore, per quali modalità di spedizione è stato omologato l’imballaggio stesso. La mancanza di questo controllo da parte dell’utilizzatore, infatti, può portare, in caso di incidente o di un semplice controllo, al blocco della spedizione e a una sanzione pecuniaria.
Una volta ottenuta la certificazione ONU è necessario mantenerla valida, adottando precisi accorgimenti, tra cui:
La sicurezza è un requisito fondamentale che deve essere garantito durante ogni spedizione di merci pericolose e l’omologazione ONU è una certificazione imprescindibile di cui deve essere in possesso chi gestisce questo tipo di merci. Come abbiamo visto, ottenerla è relativamente semplice ma basta anche un piccolo errore per avere un’omologazione su misura non corretta o non conforme con il vostro sistema di imballaggio.