Chi ha a che fare con le merci pericolose sente giornalmente termini quali “imballaggio”, “imballaggio semplice”, “imballaggio interno”, “imballaggio combinato”, ecc. ecc.
Ma siamo sicuri che vengono usati in maniera appropriata?
Facciamo un po’ di chiarezza utilizzando le definizioni dell’accordo ADR (cap 1.2).
OMOLOGAZIONE ONU
Eccetto quando trasportate utilizzando particolari “esenzioni”, le merci pericolose hanno sempre bisogno di essere inserite in un imballaggio omologato ONU, ma cosa si intende per omologazione ONU?
Per spiegare questo concetto prendiamo sempre il regolamento ADR, che al capitolo 4.1.1.3, indica che “ogni imballaggio, compresi gli IBC e i grandi imballaggi, ad eccezione degli imballaggi interni, deve essere conforme ad un prototipo che abbia soddisfatto, secondo il caso, le prove secondo le disposizioni delle sezioni 6.1.5, 6.3.5, 6.5.6 o 6.6.5”.
Un imballaggio che ha superato le suddette prove è un imballaggio omologato ONU e deve recare un marchio (cap. 6.1.3.1) comunemente detto anche marchio di omologazione ONU, dove vengono indicate alcune informazioni.
Qui sotto un’immagine con alcuni esempi delle specifiche dei marchi di omologazione:
SCATOLE OMOLOGATE ONU 4G
Prendiamo in esame la cassa di cartone 4G, l’omologazione ONU di un imballaggio combinato va a certificare una specifica combinazione tra imballaggi interni, eventuali materiali di riempimento / di imbottitura, imballaggio esterno ed il sistema di chiusura.
Il cambio di uno qualsiasi degli elementi sopra citati invalida l’omologazione ONU.
Questa combinazione è definita nel momento in cui vengono fatte le prove di omologazione ONU, poiché “devono essere effettuate sugli imballaggi preparati come per il trasporto, compresi, per quanto concerne gli imballaggi combinati, gli imballaggi interni utilizzati.” Questo concetto è definito nel cap. 6.1.5.2.1 dell’ADR che definisce anche che “le materie od oggetti negli imballaggi da trasportare possono essere sostituiti con altre materie o oggetti, a meno che la loro natura non alteri i risultati delle prove”. Attenzione, le uniche modifiche ammesse sono quelle indicate al cap. 4.1.1.5.1 ADR che comunque sono sotto vostra personale responsabilità che ricade sugli attori coinvolti, in primis lo speditore.
Inoltre, alcuni regolamenti esigono una documentazione tecnica scritta e firmata a supporto del cambio di imballaggio interno o oggetto in cui si dichiara il metodo usato per determinare lo stesso livello di performance.
RAPPORTO DI PROVA
Tutti i dettagli dell’omologazione ONU di un imballaggio sono specificati nel rapporto di prova (cap. 6.1.5.8) che deve anche “attestare che l’imballaggio così com’è preparato per il trasporto è stato provato conformemente alle corrispondenti prescrizioni della presente sezione e che l’utilizzazione di altri metodi di imballaggio o di altri elementi di imballaggio può invalidare il rapporto di prova” (cap. 6.1.5.8.2).
Il test report (rapporto di prova) deve essere obbligatoriamente messo a disposizione dell’utilizzatore dal produttore dell’imballaggio, in modo che l’utente finale possa verificare quali sostanze, imballaggi interni o oggetti sono ammessi al trasporto con quello specifico imballaggio.
Oltre a questi punti, il rapporto di prova di un imballaggio, per esempio, specifica a seconda del caso anche le seguenti informazioni/specifiche:
Tutte queste specifiche sono vincolanti, non è possibile per esempio utilizzare un imballaggio interno realizzato con un materiale differente, anche se più robusto, così come non è possibile cambiare il produttore dell’imballaggio esterno.
Spesso, infatti, si pensa che l’ottenimento del marchio di omologazione ONU sia sufficiente e che con il marchio si possa andare da un qualsiasi produttore a far produrre una scatola conforme.
Abbiamo approfondito questo particolare caso nell’articolo che trovate a questo link, clicca qui.
IMBALLAGGI OMOLOGATI PER SOLIDI
Spesso gli attori coinvolti nel trasporto di merci pericolose, utilizzano in maniera impropria imballaggi omologati ONU per solidi, ovvero quegli imballaggi che nel marchio di omologazione hanno la lettera “S” subito dopo l’indicazione della massa lorda massima consentita dall’imballaggio.
Un imballaggio omologato ONU per solidi non deve essere utilizzato per spedire qualsiasi tipo di materia solida o oggetto. Quanto spiegato sopra si applica anche a questa tipologia di imballaggi ed è quindi indispensabile verificare, nel caso per esempio di imballaggi combinati, quale sia la combinazione testata e quindi quali imballaggi interni o oggetti sono ammessi dal rapporto di prova.
Un imballaggio testato e omologato per il trasporto di flaconi in vetro non può essere utilizzato per il trasporto di una tanica in plastica, anche se la tanica in plastica può essere più resistente dei flaconi in vetro.
Allo stesso modo, non posso spedire un oggetto, per esempio una batteria al litio all’interno di una scatola che è stata testata per contenere prodotti solidi in polvere.
Un imballaggio omologato ONU per prodotti solidi in polvere ha superato i test con all’interno sacchi contenenti granuli, polveri o prodotti simili e non è quindi possibile utilizzarlo per contenere alcun tipo di oggetto o altro tipo di imballaggio interno.
SCATOLE OMOLOGATE ONU 4GV
Come scritto nell’ADR al cap. 6.1.5.1.7, “oggetti o imballaggi interni di qualsiasi tipo per le materie solide o liquide, possono essere raggruppati e trasportati senza essere sottoposti a prove in imballaggi esterni, alle seguenti condizioni:
Per riassumere, nel caso di imballaggi diversi dai "V" va controllato nel test report quali imballaggi interni od oggetti sono ammessi all'interno dell'imballaggio esterno.
Il nostro ufficio tecnico è a disposizione nel caso vogliate contattarci anche per solo un minimo dubbio.