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6 passi da seguire nel trasporto di merci pericolose

Data pubblicazione 04/12/2018

Il trasporto di merci pericolose è un’operazione complessa e rischiosa sia per chi la gestisce sia per chi la compie, proprio per questo ogni spedizione necessita di numerosi controlli e accorgimenti preliminari. Come ben sai, entrano in gioco delle norme e dei regolamenti molto specifici, che si declinano in base al materiale trasportato e alla modalità di trasporto (via strada, via ferrovia, via navigabile interna, via mare e via aerea).

Non sempre è facile orientarsi in questa giungla legislativa e burocratica. D’altra parte, però, non si scappa dall’obbligo di avere una certa formazione e conoscenza in materia. Se ancora non hai una conoscenza approfondita al riguardo o se hai ancora qualche dubbio, qui potrai trovare l’ABC del trasporto di merci pericolose con i 6 passi da seguire per delle spedizioni che filano lisce come l’olio.

Un momento: ma quali sono le figure nel trasporto di merci ad alto rischio o meglio, di merci pericolose?

I soggetti coinvolti sono sempre 4, ciascuno con le sue responsabilità:

• lo speditore

• il caricatore

• il trasportatore

• il destinatario

Se ti trovi con la necessità di preparare una spedizione di merce pericolosa, la tua azienda, che si colloca nella prima categoria, deve preoccuparsi di classificare la merce o recuperare i vari documenti necessari, scegliere gli imballaggi idonei applicare le etichette e/o i marchi richiesti e, infine, preparare tutti i documenti da consegnare al trasportatore, in modo che questo possa portare a termine la sua missione senza rischi e problemi di sorta come fermi merci e sanzioni. Ed ecco che arriviamo a passaggi fondamentali da seguire per organizzare e gestire al meglio il trasporto di merci pericolose.

1. Classificare correttamente le merci

Il primo step corrisponde ad una precisa classificazione delle merci.

Solitamente questa procedura viene fatta da laboratori o consulenti esterni, con la conseguente fornitura della MSDS o scheda di sicurezza della merce. Tale scheda è divisa in 16 punti, ciascuno con informazioni specifiche tra cui anche quelle relative al trasporto.

Al punto 14 della MSDS, infatti, vengono indicati:

  • la classe di pericolo;
  • il numero ONU;
  • e l’eventuale gruppo di imballaggio (packing group).

Una volta che sarai in possesso della MSDS e quindi hai classificato le tue merci avrai la base da cui partire per sviluppare gli step successivi.

Possiamo dire senza alcun dubbio che da questo primo passaggio dipendono tutti gli altri, quindi ti consigliamo di dedicarci mille (e più) attenzioni. Più organizzi bene il lavoro a monte, più ti risparmierai spiacevoli problemi da risolvere.

Etichette classi di pericolo

2. Scegliere la modalità di trasporto

Il secondo step è scegliere la modalità di trasporto della tua spedizione. In questa fase sono molteplici le variabili da tenere in considerazione infatti, a seconda della tipologia di trasporto, potrebbero esserci più o meno restrizioni o semplicemente cambieranno le disposizioni dei rispettivi regolamenti per preparare una spedizione conforme.

Il trasporto può avvenire via strada (regolamento ADR), via ferroviaria (RID), via navigabile interna ADN, via mare IMDG, e via aerea ICAO / IATA e, in alcuni casi, ci può essere un trasporto multimodale, ovvero che coinvolge più tipologie. Qual è la modalità che più si adatta alla tua spedizione? Innanzitutto, dovrai valutare le tue esigenze, è scontato dirlo, ma per la tua spedizione alcune modalità possono risultare più idonee di altre, più economiche di altre o più veloci di altre nel caso in qui hai urgenza di recapitare il collo celermente. Altro fatto da considerare sono i quantitativi di merce da spedire in quanto, a seconda del regolamento, potrai avere delle limitazioni di peso differenti per singolo imballaggio / collo.

Attenzione: a volte alcune modalità di trasporto non consentono la spedizione di una determinata merce pericolosa. Questo problema si riscontra soprattutto con il trasporto via aerea IATA, anche se i numeri ONU interessati sono davvero limitati.

Tenendo conto delle tue esigenze e di tutte le suddette variabili riuscirai ad identificare la modalità di trasporto più idonea per la spedizione delle tue merci pericolose. Ultimata questa fase potrai pensare allo step successivo, che ti chiederà un ulteriore sforzo in più. La scelta dell’imballaggio corretto e la sua etichettatura e marcatura sono, infatti, estremamente delicate.

3. Individuare e selezionare imballaggi idonei

Una volta individuata la modalità di trasporto andrà consultato il rispettivo regolamento (ADR, RID, ADN, IMDG o IATA), precisamente nella lista o tabella delle merci pericolose, dove troverai l’istruzione di imballaggio che ti fornirà le disposizioni da seguire per la preparazione vera e propria del collo.

A seconda delle richieste delle normative potrete spedire come imballaggio singolo e/o come imballaggio combinato, ovvero dove un imballaggio interno viene inserito in un imballaggio esterno.

Inutile dire che non esiste un unico tipo di imballaggio, e non solo perché le modalità di trasporto sono diverse. Esistono infatti varie tipologie di imballaggio, fusti, taniche, scatole / casse, ecc che possono essere di vari materiali come per esempio plastica, cartone, acciaio…

La scelta dell’imballaggio dipenderà dal tipo di merce spedita, dalle disposizioni indicate nella relativa istruzione di imballaggio del manuale preso in considerazione e, non per ultimo, dalle vostre necessità.

Nota importante: eccetto le spedizioni in Quantità Limitata, Quantità Esente e salvo casi particolari, per una spedizione conforme di merci pericolose, è quasi sempre obbligatorio l’utilizzo di imballaggi omologati ONU ovvero imballaggi che, a seguito di specifici test, hanno ottenuto il certificato di omologazione.

4. Utilizzare imballaggi omologati ONU

Attenzione! Non dare per scontato che un imballaggio vada bene solo perché ti è stato detto che è omologato.

Prendiamo in considerazione il caso di una spedizione in piena regolamentazione di un imballaggio combinato composto da 4 flaconi in plastica contenenti un liquido infiammabile inseriti in un imballaggio esterno omologato ONU 4G.

Per prima cosa assicurati che ci sia una certificazione scritta (chiamata, in gergo tecnico, test report) che attesta l’omologazione dell’imballaggio esterno e, se non ne sei in possesso, è obbligo dell’utilizzatore finale farne richiesta al fornitore dell’imballaggio.

Ottenuto il test report abbiamo tutti i dati per verificare se possiamo utilizzare questa specifica scatola 4G, infatti gli imballaggi combinati sono omologati con dei precisi imballaggi interni che non possono essere sostituiti. Quindi, per la preparazione di una spedizione conforme di merci pericolose, nel test report dovrai verificare i seguenti punti:

  • le modalità di spedizione per le quali l’imballaggio è omologato (10 punti su 10 agli imballaggi omologati per tutti e 5 i tipi di trasporto);
  • Gli imballaggi interni ammessi, cioè gli imballaggi con cui sono stati effettuati i test, e la loro disposizione;
  • La tipologia / sistema di chiusura dell’imballaggio esterno;
  • Il Packing Group per cui è stato omologato;
  • Il peso lordo massimo per il quale è stato omologato.

Riepilogando, un qualsiasi imballaggio omologato ONU potrebbe non essere idoneo per contenere la tua merce o i tuoi imballaggi interni. Per capire se l’imballaggio è idoneo o meno è necessario verificare per cosa è stato testato ed omologato e l’unico modo per fare questa verifica è consultare il test report. Non sempre però si trovano in commercio imballaggi omologati idonei per la tua merce o per il tuo specifico imballaggio interno anzi, a volte potrebbe essere una ricerca inutile. In questo caso esistono degli imballaggi speciali, un esempio sono le scatole omologate ONU 4GV, dove la V indica che si tratta di un imballaggio che è stato omologato e certificato per contenere qualsiasi imballaggio interno. Ma, anche in questo caso, bisognerà rispettare tutte le specifiche riportate nel test report come per esempio l’utilizzo della vermiculite e delle distanze tra gli imballaggi interni. Ultima soluzione, è quella di realizzare un imballaggio e l’omologazione ONU su misura per i tuoi specifici prodotti.

Questa seconda opzione è l’ideale per chi deve spedire frequentemente e ha la necessità di un imballaggio che risponda a tutte le sue esigenze, sempre rispettando le disposizioni delle normative che regolano il trasporto delle merci pericolose.

5. Preparare e applicare le etichette

Hai ultimato lo step 4, hai scelto l’imballaggio corretto e il tuo imballaggio è finalmente chiuso, cosa devi fare ora?

Un’altra parte fondamentale nella preparazione di una spedizione conforme è l’etichettatura / marcatura del collo.

Per rispondere alla domanda “Quali etichette devo utilizzare?” dobbiamo tornare alla lista delle merci pericolose che abbiamo accennato in uno dei precedenti punti. Li ci sarà una colonna specifica che, in riferimento al numero ONU, ci dirà quali etichette di pericolo bisognerà applicare.

A seconda del tipo di trasporto i regolamenti danno disposizioni precise sia sulle specifiche tecniche (disegno, dimensioni, colori, ecc) sia sulla durabilità che devono avere. Un esempio pratico? Per il trasporto via mare, oltre al fatto che le etichette e marchi debbano resistere alle intemperie, come precisano tutti i regolamenti, è richiesta la resistenza ad immersione in acqua marina di 3 mesi, in pratica l’etichetta non deve né staccarsi né sbiadire o rovinarsi perdendo così il significato di pericolo che rappresenta.

Quindi, nel caso di spedizioni in piena regolamentazione dovrà essere applicata l’etichetta di pericolo (o più etichette in caso di pericoli secondari), ovvero un’etichetta a forma di losanga (quadrato posto su un angolo) di dimensioni 100x100 mm. Nel caso di liquidi, salvo casi particolari, dovranno essere apposte le frecce di orientamento. Solo nel caso di merci considerate pericolose per l’ambiente, dato che si può ricavare dalla scheda di sicurezza, in quantità superiore a 5 kg o litri per imballaggio interno o imballaggio semplice, dovrà essere applicato anche il marchio di pericoloso per l’ambiente. Infine, dovranno essere presenti tutte le informazioni richieste dai regolamenti, come:

  • il numero ONU
  • il marchio di omologazione dell’imballaggio;
  • il nome della merce o PSN (solo per via mare e via aerea);
  • l’indirizzo mittente e destinatario (solo per via aerea);
  • Il net quantity, obbligatorio solo per le spedizioni via aerea costituite da più colli.

In alcuni casi particolari, infine, potrebbe essere richiesta l’applicazione di marchi specifici, come il marchio per la spedizione di alcune tipologie di batterie al litio, il marchio CAO, ovvero che identifica una spedizione solo su aereo cargo, il marchio di Quantità Limitata o ancora il marchio Quantità Esente, ecc.

Ricordati di applicare tutte le etichette e i marchi richiesti, per non rischiare, nel caso di controlli, di incorrere in blocchi merci e pesanti sanzioni e di aver compilato tutta la documentazione richiesta.

6. Fornire un equipaggiamento di protezione al trasportatore

Il collo è etichettato, marcato e pronto per la spedizione, chiami il corriere convenzionato che viene ritira il pacco e finalmente la tua spedizione è in viaggio verso destinazione.

Ma se spedisci via strada e la tua azienda ha un trasportatore interno, come devi procedere? Cosa è previsto?

Così come per il collo che va etichettato e marcato, anche per il mezzo che deve utilizzare il tuo trasportatore è prevista una “segnalazione”. Il manuale ADR per il trasporto via strada di merci pericolose dispone delle specifiche norme per la placcatura e pannellatura del veicolo in modo che sia sempre identificabile la merce pericolosa trasportata.

Oltre alla segnalazione del mezzo a bordo dovrà essere presente un equipaggiamento di protezione generale e individuale a seconda della classe di pericolo trasportata.

Solitamente questo equipaggiamento viene chiamato borsa ADR e può comprendere: l’indumento fluorescente, una lampada portatile, guanti di protezione, dispositivo di protezione degli occhi, segnali di avvertimento, liquido lavaocchi, badile antiscintilla, recipiente per la raccolta, copritombino e la maschera di evacuazione.

Oltre all’equipaggiamento del mezzo e di protezione individuale, a bordo del veicolo dovranno essere presenti le istruzioni scritte in una lingua o lingue che ogni membro dell’equipaggio possa leggere e comprendere.

Attenzione: l’obbligo di fornire le istruzioni scritte non ricade più sullo speditore ma sul trasportatore ed è importante verificare che siano aggiornate con il manuale ADR in vigore.

Quanto detto in questo step è valido salvo eccezioni particolari, come il trasporto in esenzione concernente le quantità trasportate per unità di trasporto secondo il capitolo 1.1.3.6 del manuale ADR, dove non è richiesta nessun tipo di segnalazione del mezzo e dove non è necessario nessun tipo di equipaggiamento a bordo, se non un estintore con capacità minima di 2 kg.

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