Audit e controlli: neutralizzante e zone ricarica muletti
Se la tua azienda movimenta qualsiasi tipo di merce, materiale o carichi pesanti, con molta probabilità avrai scelto di dotarti di almeno un muletto elettrico.
Come ben saprai, l’operazione di ricarica dei muletti elettrici è piuttosto delicata, perché da essa dipendono la vita delle batterie e le prestazioni del muletto.
Ma soprattutto, è un’operazione che può presentare dei rischi, tanto da essere regolata da un decreto legislativo, il numero 20 del Ministero dell’Ambiente in vigore ormai dal 2011, che obbliga tutte le attività in cui siano presenti accumulatori ad acido solforico o con elettrolita gelatinoso, destinati all’alimentazione di veicoli/mezzi elettrici, a dotarsi di una determinata quantità di prodotto neutralizzante o assorbente. Questa quantità dipende da diversi fattori e può variare per ogni zona di ricarica presente all’interno dell’azienda.
Proprio perché si tratta di un vecchio decreto a cui ci si è adeguati da parecchio tempo, potrebbe ormai essere diventato un aspetto quasi “automatico”, a cui non badiamo troppo. Ma attenzione! In realtà questi neutralizzanti rappresentano i principali remark degli ispettori durante gli audit aziendali.
I principali motivi di non-conformità sono due:
- neutralizzanti scaduti (la maggior parte scade in 5 anni, quelli di Serpac, invece, non hanno scadenza);
- aumento dei muletti o delle potenze ma non della quantità di neutralizzante.
Partiamo dai fondamenti, quanto acido si deve assorbire?
In tutte le aree destinate alla ricarica delle batterie scariche, l’obbligo è di tenere a disposizione per un’eventuale emergenza legata allo sversamento di acidi, una quantità di sostanza necessaria alla completa neutralizzazione dell’acido da batteria. Questa quantità viene determinata in base al numero di muletti in ricarica in una data zona, alla capacità della batteria più grande ed al sistema di ricarica. Sembra complicato e forse lo è anche ma possiamo aiutarvi a calcolare insieme il quantitativo corretto per ogni zona di ricarica.
Puoi contattarci direttamente e chiedere del nostro Leak & Spill expert, con lui potrai trovare la soluzione corretta.
Perché quasi tutti i neutralizzanti scadono?
Questo dipende dalla loro composizione. La maggior parte dei neutralizzanti è composta da un materiale che si ossida con il passare del tempo, anche se la confezione rimane chiusa. Questo fa sì che, mediamente ogni 5 anni, questi debbano essere smaltiti e sostituiti. Il nostro neutralizzante, grazie alla sua composizione, non subisce questo processo e quindi non scade, a patto che sia adeguatamente conservato nella sua confezione di vendita.
Cosa comporta la gestione dei neutralizzanti che scadono?
Al tempo dell’approvazione del decreto molte aziende hanno acquistato a prezzi vantaggiosi prodotti scarsi a livello di performance, forse adatti a tamponare il problema ma non risolutivi, specie a lungo termine. Il quantitativo di neutralizzante utilizzato è irrisorio rispetto a quello buttato via una volta scaduto.
Ma c’è ancora di più, questi neutralizzanti generano un carico di lavoro non indifferente, specialmente in termini di controllo di validità dei prodotti, ovvero della data di scadenza. Nella realtà quotidiana questi controlli sono davvero un lavoro impegnativo che spesso e volentieri per la sua complessità non viene svolto, generando così dei remark durante gli audit.
Ma non è finita: questi prodotti vanno smaltiti e sostituiti, e questo comporta non solo nuovi ordini e spese aggiuntive, ma anche un circolo di lavoro di spostamento, carico e scarico non indifferente commisurato al numero di zone di ricarica: più sono, peggio è.
Ultimo aspetto, ma non meno importante, sono i costi di smaltimento. Spesso i neutralizzanti sono classificati come rifiuti pericolosi e quindi il costo dello smaltimento diventa uno spreco di soldi che potrebbe essere evitato.
Qual è la soluzione, se questi prodotti sono obbligatori per legge?
La risposta è “acquistare il neutralizzante Serpac” e vi diciamo anche il perché.
Il nostro neutralizzante, oltre a segnalare a chi lo utilizza quando la neutralizzazione è conclusa, se adeguatamente conservato, non scade, questo vuol dire:
- nessuna gestione delle scadenze;
- nessuno spostamento e movimentazione inutile;
- nessun costo di smaltimento per scadenza.
Inoltre:
- il neutralizzante Serpac cambia colore all’atto della neutralizzazione, quindi non necessita di cartine tornasole per capire se il processo è avvenuto completamente.
- il contenitore è dotato di coperchio con beccuccio dosatore quindi non si necessita di alcuna paletta per spargere il prodotto neutralizzante.
Molto spesso lavori inutili possono essere evitati ed è questo il caso: perché spendere tempo e soldi per soluzioni obsolete?
Guarda il nostro neutralizzante che non scade!
Buon lavoro, dunque, senza pensieri e a zero rischi!