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Come risparmiare sul costo di smaltimento dei rifiuti speciali

Data pubblicazione 29/05/2018
no html: Secondo l’articolo 183 del Decreto Legislativo 152/2006 un rifiuto è “qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi”. Una volta chiarito cosa si intende per rifiuto occorre fare una distinzione tra: Rifiuti urbani Rifiuti speciali E tra: Rifiuti pericolosi Rifiuti non pericolosi Ogni rifiuto è anche associato a un determinato codice CER (acronimo di Codice Europeo dei Rifiuti), sei cifre che hanno la funzione di identificare il tipo di rifiuto che viene trattato. Per ognuno di questi esiste un diverso sistema di smaltimento e, come si può immaginare, lo smaltimento dei rifiuti speciali, soprattutto se pericolosi, richiede l’adozione di specifici provvedimenti, al fine di ridurre al massimo il rischio per l’ambiente e per la salute umana. Sai come intervenire in modo efficace e tempestivo in caso di sversamenti? Scarica la guida gratuita e scopri i 7 passaggi fondamentali! Le aziende che non rispettano le normative deputate alla regolamentazione della gestione dei rifiuti non solo rappresentano un potenziale pericolo per l’ecosistema e per le persone ma rischiano anche di subire severe sanzioni amministrative e penali. Cosa prevede la legge in materia di gestione dei rifiuti La gestione dei rifiuti speciali è disciplinata nella parte quarta del sopra citato D. Lgs, 153/06, in cui si precisano le diverse operazioni da mettere in atto sia per prevenire la produzione dei rifiuti sia per recuperarli sia, infine, per eseguire correttamente i processi di smaltimento in ogni fase. In particolare, la gestione dei rifiuti speciali, essendo particolarmente delicata, prevede il coinvolgimento di società specializzate nello smaltimento. Per quanto riguarda invece le tempistiche dello smaltimento dei rifiuti, il produttore ha due opzioni: 1) avviare i rifiuti al recupero o allo smaltimento ogni tre mesi, indipendentemente dalla quantità prodotta; 2) avviare i rifiuti al recupero o allo smaltimento entro un anno al massimo dalla loro produzione, a condizione che la quantità sia inferiore ai 20 metri cubi di rifiuti non pericolosi e di 10 metri cubi di rifiuti pericolosi. Entrambe queste opzioni sono pensate anche nell’ottica di risparmiare sul costo dello smaltimento dei rifiuti, inclusi quelli speciali: se l’azienda ne produce una gran quantità, infatti, è più conveniente smaltirli ogni tre mesi, anche perché in questo modo si può creare un rapporto continuativo con il fornitore deputato ad assolvere questo compito e, magari, accordarsi su un pagamento forfettario. Al contrario, le aziende che producono pochi rifiuti potranno smaltirli solo una volta l’anno, dal momento che farlo con cadenza regolare, se la quantità di rifiuti è poca, avrebbe un costo più elevato. Risparmiare sullo smaltimento dei rifiuti pericolosi grazie agli assorbenti Tra i rifiuti speciali vanno annoverati anche i prodotti chimici, molti dei quali sono sotto forma liquida. Per risparmiare sullo smaltimenti di questi rifiuti, ricorrere a specifici prodotti assorbenti rappresenta senza dubbio una scelta vincente. Gli assorbitori in fibra di polipropilene, nelle loro diverse versioni (panni, rotoli, salsicciotti e cuscini) non solo assorbono in tempi brevi una grande quantità di liquido o di olio ma sono anche perfettamente resistenti e non sgocciolano durante le operazioni di rimozione. Essendo molto leggeri ma assorbendo grandi quantità di liquido, rappresenteranno solo una piccola parte del rifiuto finale, abbassando notevolmente i costi totali di smaltimento (liquido assorbito più assorbitore utilizzato). Risparmiare sul trasporto dei rifiuti Una fase molto importante dello smaltimento dei rifiuti è quella del trasporto verso il luogo di smaltimento, che per molte aziende rappresenta un’importante voce di costo. In taluni casi, tuttavia, è possibile trasportare i rifiuti senza ricorrere a una ditta esterna, risparmiando così su questa spesa. Questa operazione, che si definisce per legge “Trasporto conto proprio” è disciplinata nel comma 8 dell’art.212 swk D.Lgs. 152/2006 , che illustra le modalità di iscrizione all’Albo per l’attività di trasporto dei propri rifiuti autoprodotti. All’Albo si possono iscrivere dunque i produttori iniziali di rifiuti non pericolosi e pericolosi che ne effettuano la raccolta e il trasporto (nel caso dei rifiuti pericolosi il limite è di 30 Kg o 30 Lt al giorno). Studiare attentamente la normativa vigente in materia di smaltimento dei rifiuti è dunque molto importante al fine di ridurre il costo dello smaltimento dei rifiuti speciali, perché permette di optare per le soluzioni più adatte alle proprie esigenze, diminuendo le spese senza influire sulla qualità del processo.