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Le sanzioni ADR per un trasporto di merci pericolose non a norma

Data pubblicazione 03/07/2018

Se pensi che possano essere definite merci pericolose soltanto determinate tipologie di materiali, come le sostanze chimiche o quelle tossiche, stai commettendo un errore di valutazione. La “pericolosità” sta anche in prodotti più comuni che siamo abituati a maneggiare quotidianamente e che all’apparenza possono sembrare “innocui”. Qualche esempio? I profumi, i dispositivi contenenti batterie al litio (come gli smartphone e i notebook), i concimi e i fertilizzanti, o ancora l’acetone e molti deodoranti spray. Giusto per citarne qualcuno.

In poche parole si tratta di un grande calderone all’interno del quale vengono fatte confluire materie molto diverse e lontane tra loro. Ma tutte hanno un elemento in comune: possono provocare (direttamente o indirettamente) gravi danni alle persone, alle cose o all’ambiente durante il trasporto. Per questo motivo, il trasporto delle merci pericolose è un settore particolarmente complesso e delicato, oggetto di una rigorosa regolamentazione a livello internazionale volta a garantire elevati standard di sicurezza non solo durante la spedizione, ma anche in fase di carico e scarico dei materiali.

La normativa ADR

La movimentazione su strada di questi prodotti è disciplinata nel dettaglio dall’accordo ADR, acronimo che sta per “Accord europeen relatif au transport international des marchandises Dangereuses par Route”. Il trattato europeo, adottato a Ginevra nel 1957, è stato ratificato dall’Italia nel 1962 ed è soggetto a continui aggiornamenti: chiunque sia coinvolto a diversi gradi nel trasporto di merci pericolose sul territorio italiano o su quello degli stati contraenti è obbligato a rispettare la normativa. In caso di inosservanza, sono previste rigide sanzioni ADR applicate a livello nazionale da organi interni.

Ma cosa c’è scritto esattamente nel trattato? Questi sono i punti salienti:

  • Definizione e classificazione delle merci pericolose attraverso l’individuazione di 9 gruppi (ad esempio, materie esplosive, gas, liquidi infiammabili, ecc…);
  • Obblighi circa la loro etichettatura e l’imballaggio;
  • Disposizioni circa le prove di omologazioni degli imballaggi;
  • Disposizioni relative all’equipaggiamento e alle caratteristiche tecniche del mezzo di trasporto;
  • Disposizioni sui documenti di trasporto e sulle istruzioni di sicurezza;
  • Obbligo per i conducenti di conseguire il certificato di abilitazione professionale.

Responsabilità e organi di controllo

Per i casi di inadempienza la normativa non individua un solo responsabile. Gli effetti della violazione (e di conseguenza le sanzioni) possono ricadere su una pluralità di soggetti: il committente, il proprietario del mezzo (se diverso dal primo) e il conducente. Insomma, nessuno è giustificato o esente da colpe.

Per quanto riguarda l’attività di controllo ADR, non esiste un’autorità centrale sovranazionale incaricata di effettuare accertamenti sul rispetto degli obblighi. Ogni stato si gestisce in autonomia: in Italia è la polizia stradale ad occuparsi dei controlli, che possono avvenire direttamente su strada.

Cosa succede a chi non è a norma?

La lista delle sanzioni ADR in cui si corre il rischio di incappare è definita in diversi articoli del Codice della Strada. Sono provvedimenti piuttosto severi che non hanno nulla a che fare con la responsabilità civile e penale nel caso di incidenti e danni a cose o persone. Le sanzioni ADR, a seconda dell’infrazione, variano da un minimo di Euro 85,00 a un massimo di Euro 3.394,00. Vediamo concretamente di cosa si tratta e quando trovano applicazione.

  • Violazione degli obblighi in materia di equipaggiamento del mezzo: è prevista una sanzione pecuniaria da 406,00 Euro a 1.632,00 Euro, decurtazione di 10 punti dalla patente e la sospensione della patente e carta di circolazione da due a sei mesi;
  • Equipaggio privo di equipaggiamento personale, documentazione di trasporto e istruzioni scritte: sanzione pecuniaria da 406,00 Euro a 1.632,00 Euro e decurtazione di 2 punti dalla patente;
  • Violazione delle prescrizioni relative all’idoneità tecnica dei veicoli e all’etichettatura della merce: sanzione pecuniaria da 406,00 Euro a 1.632,00 Euro con decurtazione di 10 punti che si accompagna alla sospensione della patente di guida e della carta di circolazione per un periodo di tempo che può andare dai due ai sei mesi;
  • Marcature mancanti / irregolari, imballaggio non idoneo o errato fissaggio del carico: sanzione pecuniaria da 163,00 Euro a 652,00 Euro.

ETICHETTATURA E MARCATURA DEI COLLI DI MERCI PERICOLOSE