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Omologazione ONU per gli imballaggi: tutto quello che c'è da sapere su scadenze e validità

Data pubblicazione 15/01/2019
  • Spedizione in quantità limitata, applicabile solo se gli imballaggi interni contengono una quantità di merce inferiore o uguale a 1 L ed il collo pronto per la spedizione deve avere un peso lordo uguale o minore a 30 Kg.
  • Spedizione come merce pericolosa pienamente regolamentata, che, per questa merce, permette l’utilizzo sia di imballaggi semplici sia combinati. In entrambi i casi, comunque, bisogna utilizzare un imballaggio omologato verificando altresì la validità dell’omologazione. Per capire quali imballaggi sono ammessi ed i quantitativi massimi per imballaggio interno e per collo oppure per imballaggio semplice è necessario consultare la corretta istruzione di imballaggio associata, in questo caso, all’acetato di etile.

 

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Come controllare la validità dell’omologazione

Per essere veramente efficace ai fini della validità, l’omologazione ONU deve essere verificata per capire se è possibile inserire la merce pericolosa che dobbiamo spedire. Questa verifica avviene tramite la consultazione del test report, specifico obbligo e dovere di chi poi utilizzerà l’imballaggio per la spedizione. Nel caso degli imballaggi semplici bisogna controllare, per prima cosa, se l’imballaggio è stato testato per contenere il liquido o il solido che si intende spedire. Per quanto riguarda gli imballaggi combinati, invece, occorre considerare tanto l’imballaggio esterno quanto quello specifico imballaggio interno che si desidera inserire, ad eccezione di imballaggi speciali, come gli imballaggi V. Qualora non fosse così, è necessario cercare un altro imballaggio oppure apportare delle modifiche, chiedendo una nuova omologazione su misura.

Per qualsiasi imballaggio omologato, nel caso siate in possesso di una certificazione ONU, è opportuno controllarne la validità, che consiste nella verifica della conformità dell’imballaggio per le diverse modalità di trasporto e nella presenza di una scadenza, si, alcuni enti certificatori fissano una scadenza alle omologazioni. Nel caso sul certificato di omologazione siano presenti solo alcune di queste sigle (ad esempio: ADR, RID, ADN) lo stesso non sarà valido per il trasporto della merce mediante altre modalità (IMDG, ICAO / IATA).

Prima di utilizzare qualsiasi imballaggio omologato, quali ad esempio: flaconi in alluminio, imballaggi metallici, taniche in plastica, fusti in acciaio, sacchi ecc, è opportuno verificare sul certificato di omologazione, richiedibile al fornitore dell’imballaggio, per quali modalità di spedizione è stato omologato. La mancanza di questo controllo da parte dell’utilizzatore, in caso di incidente o di un semplice controllo, può portare al blocco della spedizione e all’applicazione di una sanzione pecuniaria.

Come mantenere valida l’omologazione

Affinché un’omologazione ONU mantenga la propria validità è necessario in primo luogo effettuare il controllo di produzione, una responsabilità a carico dell’ente certificatore. Le stesse società produttrici, del resto, sono obbligate a garantire la completa tracciabilità della produzione di tutti gli imballaggi omologati; nel caso dei produttori di scatole in cartone, per esempio, la richiesta di tracciabilità è di almeno 5 anni.

Il controllo di produzione serve a verificare che tutte le fasi del processo produttivo vengano eseguite correttamente. Secondo lo standard europeo, i controlli di produzione devono essere eseguiti annualmente per i primi due anni e successivamente, se i controlli precedenti sono sempre risultati positivi, con scadenza biennale. È importante sottolineare che i controlli di produzione devono necessariamente essere effettuati da ispettori dell’ente certificatore e non possono in alcun modo essere sostituiti da autocertificazioni da parte del produttore o del cliente. Gli ispettori, inoltre, devono possedere competenze specifiche riguardanti la merce prodotta dalle diverse aziende sottoposte a controllo; ci saranno quindi persone specializzate nella produzione di scatole in cartone, casse in legno, taniche in plastica, imballaggi in metallo e così via.

Le omologazioni rimangono valide a condizione che non occorrano modifiche riguardanti:

  • L’unità produttiva
  • L’utilizzo di materiali grezzi
  • Le tecniche di produzione
  • La configurazione all’interno degli imballaggi combinati
  • La disposizione e l’orientamento della merce all’interno dell’imballaggio
  • Il sistema di chiusura o i materiali utilizzati per la chiusura

Qualora dovessero essere apportate modifiche occorre sottoporre specifica richiesta all’ente certificatore prima di procedere con le stesse.

L’omologazione ONU per gli imballaggi è un certificato molto importante per garantire la massima sicurezza durante il trasporto delle merci pericolose, perché assicura la conformità di ciascun imballaggio per le diverse modalità di spedizione. Proprio per questo, è necessario verificare la validità della propria certificazione ONU – soprattutto se intercorrono modifiche riguardo al processo di produzione degli imballaggi – affinché ogni trasporto avvenga a norma di legge e senza rischi per la sicurezza delle persone coinvolte nel trasporto e della vostra azienda.

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Per garantire la massima sicurezza durante il trasporto di merci pericolose è necessario che gli imballaggi abbiano un’omologazione ONU, conforme ai regolamenti e valida e soprattutto riconosciuta a livello mondiale. Per quanto riguarda i regolamenti, essi cambiano a seconda delle modalità di spedizione della merce: ADR (trasporto via terra), RID (trasporto ferroviario), ADN (navigabile interna), IMDG (trasporto via mare), ICAO TI/ IATA (trasporto aereo).

Per capire meglio, facciamo un esempio concreto: supponiamo di dover spedire della merce, come può essere dell’acetato di etile gruppo di imballaggio II, via ADR, quindi via terra. A questo punto abbiamo tre possibilità: Quantità Esente, Quantità Limitata e Merce pericolosa. Diciamo che per il trasporto via terra la Quantità Esente non è un sistema molto utilizzato quindi ci concentreremo solo sulla Quantità Limitata e sulla Merce Pericolosa pienamente regolamentata. Tornando al nostro esempio di acetato di etile: