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Marcatura ed etichettatura di merci pericolose: cosa c’è da sapere

Data pubblicazione 26/02/2018

Quando ad Adamo vengono presentati gli animali, la prima cosa che fa è dare un nome alle creature. Dare un nome alle cose, infatti, è il primo passo nel cammino verso la conoscenza perché ci permette di identificare pienamente tutto ciò che ci troviamo di fronte. Sebbene questo possa sembrare un mero ragionamento filosofico e poco pratico, in realtà molto spesso trova un’applicazione concreta nella vita di tutti i giorni.

Identificare una tipologia merceologica, ad esempio, è ciò che sta alla base della marcatura e dell’etichettatura di merci pericolose. Attraverso una segnalazione di ciò che è contenuto all’interno di un collo o di un container, infatti, è possibile intervenire tempestivamente e nella maniera più corretta in caso di incidenti o di dispersione del prodotto.

Ogni modalità di trasporto, tuttavia, ha delle regole ben precise da seguire considerati i diversi rischi e le svariate esigenze. Diamo, dunque, un’occhiata ai principali provvedimenti in materia di marcatura, placcatura ed etichettatura di merci pericolose.

Etichette e marchi per merci pericolose: disposizioni generali

Nonostante la diversità dei mezzi di trasporto - camion, aereo, treno e nave - alcune disposizioni sono valide ed applicabili per tutti i regolamenti (che, ricordiamo, sono ADR, RID, ADN, IMDG, ICAO-TI/IATA).
Per prima cosa tutti gli imballaggi, salvo casi particolari, devono recare il marchio di omologazione ONU. È da ricordare che un qualsiasi imballaggio omologato potrebbe non essere idoneo per spedire la vostra merce pericolosa per questo motivo la sola stampa del marchio ONU sulla scatola non è sinonimo di spedizione corretta e conforme. Inoltre, per tutte le merci pericolose spedite in piena regolamentazione dovrà comparire il numero di identificazione della merce che si indica con le lettere “UN” seguite da un codice numerico di 4 cifre specifico per ogni materia o oggetto: il codice ONU o numero ONU. L’altezza dei caratteri di queste marcature varia in base al peso o alla capacità del collo e dovrà rispettare le specifiche richieste dalle normative.

Per quanto riguarda le merci potenzialmente dannose per l’ambiente dovrà essere applicato anche il marchio “MARINE POLLUTANT” ma solo se queste sono imballate in imballaggi interni di imballaggi combinati oppure in imballaggi semplici in quantità maggiori a 5 litri o kg.

Inoltre, quando richieste, andranno riportate le frecce di orientamento. Infine, Nel caso in cui si utilizzasse un sovrimballaggio, ovvero un sistema di contenimento per raggruppare uno o più colli, qualora i marchi e le etichette sui colli non siano ben visibili, sarà necessario riportare la marcatura "SOVRIMBALLAGGIO / OVERPACK" più tutte le etichette per merci pericolose presenti sui colli oltre ai numeri ONU ed alle eventuali frecce di orientamento che dovranno essere posizionate su due lati opposti dell’Overpack.

Tutte le marcature dovranno essere indelebili e resistenti ad acqua, agenti atmosferici e altri fattori che potrebbero rendere illeggibili le scritte o ridurre la loro efficacia. Queste caratteristiche dovranno essere proprie anche delle etichette, altro importante passaggio nel trasporto di merci pericolose.

All’interno dei vari regolamenti per identificare il pericolo legato ad una merce si richiede l’applicazione di un’etichetta (a volte erroneamente chiamata etichetta ADR) a forma di losanga di 10x10cm indicante il pericolo assegnato alle merci pericolose contenute nel collo. Grazie a queste etichette per merci pericolose sarà possibile identificare facilmente i rischi legati a quanto trasportato: per questa ragione, in caso di rischi secondari, sarà necessario apporre una seconda etichetta di pericolo.

Infine, in caso di trasporto in container o in altra unità o mezzo di trasporto, questi andranno adeguatamente segnalati utilizzando le placche e/o i pannelli idonei a seconda della modalità di trasporto utilizzata. Per esempio, ipotizzando una spedizione di merci pericolose in container via mare IMDG non resta che mettere i propri colli correttamente etichettati e marcati all’interno di un container. I container che contengono merci pericolose andranno segnalati adeguatamente utilizzando tutti i marchi e le placche che rappresentano i pericoli legati alle merci pericolose presenti all’interno dell’unità di trasporto.

L’etichettatura per merci pericolose nel regolamento IMDG e ICAO/IATA

Le regole fin qui descritte sono valide per tutte le vie di trasporto, tuttavia esistono alcune specifiche che è bene ricordare per evitare di incorrere in sanzioni di varia natura.

Un’altra peculiarità la troviamo all’interno del regolamento IMDG per quanto riguarda la marcatura. Oltre alle informazioni riportate nel paragrafo precedente sarà necessario indicare anche il cosiddetto proper shipping name (PSN), ovvero la designazione ufficiale di trasporto e, nel caso fosse richiesto dal regolamento, anche il nome chimico tecnico tra parentesi. Il PSN e, quando richiesto anche il nome chimico tecnico, dovranno essere indicati anche sui colli preparati per la spedizione via aerea che, oltre alle marcature comuni a tutti i regolamenti, dovranno riportare anche nome e indirizzo di mittente e destinatario della merce e quando richiesta la quantità netta della merce presente nel collo.

Altra vera particolarità la troviamo nell’etichettatura per merci pericolose presente nel regolamento ICAO-TI/IATA. Infatti, oltre alle etichette comuni, in alcuni casi sarà necessario applicare per alcune categorie merceologiche anche una handling label. La più comune, ad esempio, è la Cargo Aircraft Only.

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