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Rifiuti pericolosi: come l’ambiente è tutelato dal decreto legislativo 152 del 2006

Data pubblicazione 18/12/2017
no html: Il Ministero dell’Ambiente divide i rifiuti in due categorie: urbani e speciali. Semplificando, possiamo includere nella prima categoria tutti i rifiuti derivanti dalle attività domestiche, mentre nella seconda quelli generati dagli esercizi commerciali e dalle industrie. In entrambi i casi, tuttavia, si distinguono rifiuti pericolosi e non pericolosi. Per quanto riguarda i rifiuti urbani, sono classificati come pericolosi quei rifiuti che non si possono semplicemente buttare nella spazzatura o in appositi contenitori, come ad esempio le pile o i medicinali scaduti. I rifiuti speciali pericolosi, invece, sono i rifiuti industriali che richiedono uno specifico smaltimento, quali ad esempio i fanghi derivanti dalla depurazione delle acque, gli oli, gli scarti delle ditte specializzate nella raffinazione del petrolio. Vuoi saperne di più sulla tematica dei rifiuti pericolosi? Richiedi subito una consulenza gratuita! I rifiuti pericolosi, come si evince dalla loro stessa classificazione, se non smaltiti correttamente possono provocare gravi danni all’ambiente e alla salute delle persone. Per questo, la legge prescrive delle specifiche direttive riguardo alla loro classificazione, gestione e relativo smaltimento. Nel decreto legislativo n.152 del 2006 sono contenute le disposizioni in materia, al fine di tutelare l’ambiente e la salute umana dall’azione potenzialmente nociva di un inadeguato smaltimento di questo genere di rifiuti. Vediamo, quindi, nello specifico come il legislatore ha stabilito le regole per trattarli. Gli obiettivi del decreto Il tema della gestione dei rifiuti pericolosi è trattato in particolare nella Parte Quarta del decreto legislativo 152 del 2006, alla voce “Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinanti”. Come si evince dal testo, obiettivo del decreto è disciplinare la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinanti in conformità alle direttive dell’Unione Europea. Vivere in un ambiente pulito, non contaminato da sostanze inquinanti e non pericoloso per la salute umana è un obiettivo comune, di interesse pubblico. Per questo motivo è necessario che i rifiuti contenenti sostanze pericolose siano recuperati o smaltiti senza mettere a repentaglio la salute dell’uomo, determinare rischi per acqua, aria, suolo, flora e fauna, danneggiare il paesaggio e i siti naturali e culturali tutelati per legge e inquinare l’ambiente con rumori e odori sgradevoli. Perché è necessario agire sinergicamente Un aspetto che il decreto legislativo 152 del 2006 mette molto bene in luce è la necessità di un’azione sinergica per garantire un crescente miglioramento nel sistema di gestione dei rifiuti, al fine di ridurne l’impatto ambientale e i possibili rischi per la salute umana. Nel decreto, infatti, si specifica che per tutelare l’ambiente al meglio è necessario che tanto lo Stato quanto le regioni, le province (incluse quelle autonome) e gli enti locali esercitino appieno il loro potere per quanto riguarda la corretta gestione dei rifiuti, adeguatamente alle disposizioni comunitarie in materia. Prevenzione, recupero, smaltimento Una corretta gestione dei rifiuti pericolosi non include soltanto il loro smaltimento. Proteggere l’ambiente significa anche prevenire e recuperare, oltre che smaltire i rifiuti senza arrecare alcun danno all’ecosistema. Come si previene la produzione di rifiuti che contengono sostanze pericolose? Innanzitutto attraverso una maggiore sensibilizzazione dei consumatori, al fine di evitare inutili sprechi. In secondo luogo, tramite l’utilizzo di sistemi di certificazione ambientale avanzati, l’analisi del ciclo di vita dei prodotti e lo sviluppo del sistema del marchio ecologico, in modo da valutare con precisione l’impatto ambientale di un prodotto durante tutto il suo ciclo di vita. Ma non solo. Prevenire vuol dire anche indire gare d’appalto includendo clausole che valorizzino le competenze tecniche volte a ridurre la produzione di rifiuti e favorire la stipulazione di accordi e protocolli d’intesa che perseguano l’obiettivo di limitare la quantità e la pericolosità dei rifiuti prodotti. Un altro aspetto molto importante relativo alla gestione dei rifiuti riguarda il tema del recupero. Riciclare, infatti, significa innanzitutto immettere meno sostanze inquinanti nell’ambiente. Alcuni rifiuti oltre a essere recuperati possono essere utilizzati per produrre energia. Lo Stato, inoltre, prevede delle agevolazioni per le ditte che intendono modificare i propri cicli produttivi per ridurre la produzione di rifiuti potenzialmente nocivi per l’ambiente. E veniamo ora alla parte finale: lo smaltimento. Lo smaltimento di tutti i rifiuti, inclusi quelli pericolosi, dev’essere effettuato in condizioni di totale sicurezza. Il decreto prescrive, inoltre, che i rifiuti dovrebbero essere smaltiti negli impianti adeguati più prossimi ai luoghi di produzione, in modo da limitare lo spostamento dei rifiuti stessi e, di conseguenza, i possibili rischi per l’ambiente. Sarà comunque necessario valutare la modalità corretta di spedizione e di imballaggio per ogni singola tipologia di rifiuto sia esso pericoloso o no.