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Trasporto marittimo di merci pericolose: tutto su etichette e imballaggi

Data pubblicazione 10/07/2018

Per questo motivo esiste il codice IMDG (International Maritime Dangerous Goods Code), un regolamento internazionale che identifica le norme universali in materia di trasporto marittimo di merci pericolose. Adottato nel 1965 in ambito ONU, l’IMDG è oggetto di revisioni e aggiornamenti periodici. L’ultima versione (IMDG 38-16) è entrata in vigore il 1° gennaio 2018 ed è a questa che bisogna riferirsi per conoscere la normativa vigente e adeguarsi in caso di violazioni o inadempienze.

Quali regole prevede il codice? Gli argomenti trattati sono molteplici: si va dall’identificazione delle materie pericolose alle prescrizioni sugli imballaggi, le etichette, la documentazione di viaggio e la spedizione. Rispettare queste norme è un obbligo: in caso di controlli da parte delle autorità si rischiano gravi sanzioni. L’obiettivo è quello di garantire la massima sicurezza non sole alle persone, ma anche alle cose e al mondo naturale.

Trasporto marittimo: le etichette

I colli contenenti merci pericolose spediti via mare, salvo casi particolari, devono riportare una serie di informazioni e etichette identificative ben precise che siano chiare e leggibili, oltre che resistenti a un periodo di immersione in acqua marina di tre mesi. Nello specifico sono richiesti:

  • Il numero ONU: è il codice a 4 cifre preceduto dalla sigla UN, che identifica in modo univoco e universale ogni materia pericolosa;
  • Il Proper Shipping Name (PSN): la denominazione ufficiale di trasporto;
  • L’etichetta di forma quadrata (di almeno 10 cm per lato) che riporti la classe di pericolo a seconda della natura del materiale;
  • Eventuali altre etichette nel caso in cui sussistano pericoli secondari in aggiunta a quello principale della classe di appartenenza;
  • Frecce direzionali, necessarie nel caso di trasporto di liquidi, che indicano in che verso bisogna mantenere l’imballaggio
  • Il marchio Marine Pollutant: se è presente un prodotto inquinante marino, è necessario apporre un marchio specifica quadrata (anch’esso di almeno 10 cm per lato) contenente i simboli di un albero e un pesce.

Placcatura container

L’obbligo di etichettatura non riguarda solo i singoli colli, ma anche le unità con cui vengono trasportati, ad esempio veicoli e container. Per quanto riguarda questi ultimi, il codice IMDG prevede che si debbano fissare sulle pareti esterne le placche corrispondenti al rischio primario delle merci contenute nella unità di trasporto e riportate sui colli, evitando i duplicati. Cambiano però le dimensioni (25 x 25 cm) e sono da fissare su tutti e quattro i lati dell'unità di trasporto.

Se all’interno del container ci sono colli contenenti sostanze pericolose con lo stesso numero ONU e il loro peso supera i 4000 Kg, allora sarà necessario riportare anche il numero ONU. Esistono due possibili soluzioni, applicando un pannello arancio (30x12 cm) riportante il codice della merce oppure utilizzando una placca 25x25 cm con scritto al suo interno il suddetto codice. Diversamente, nel caso di spedizione via mare IMDG di un container caricato con merci aventi differenti classi di pericolo, andranno affisse tante placche quanti sono i prodotti trasportati.

Trasporto marittimo di merci pericolose: gli imballaggi

Il regolamento IMDG sul trasporto via mare di materie pericolose regolamenta nel dettaglio anche gli imballaggi, stabilendo che si possono utilizzare solo gli imballaggi omologati e soltanto nel modo in cui è specificamente indicato. I contenitori conformi sono tali perché hanno superato una serie di prove tecniche (ed esempio di caduta) e sono riconoscibili per la presenza di una marcatura esterna ONU, ovvero un codice alfanumerico identificativo.

Questi sono alcuni dei possibili tipi di imballaggi:

  • Fusti in acciaio o plastica
  • Sacchi
  • Imballaggi compositi
  • Contenitori per il trasporto alla rinfusa (GIR o IBC o GRV)
  • Grandi imballaggi (LP)

I contenitori più capienti sono gli ultimi due, in quanto possono contenere oltre 450 litri di materiale.

Un’ultima prescrizione che arriva dal codice IMDG riguarda il cosiddetto stato di segregazione. Cosa vuol dire? Una volta imballate, le merci vanno stivate a bordo della nave nel rispetto delle regole che disciplinano il corretto posizionamento dei colli in base al tipo di merce pericolosa in essi contenuta.

Quello che bisogna sapere è che ci sono sostanze pericolose incompatibili tra di loro. In questo caso è obbligatorio adottare misure di segregazione per ragioni di sicurezza: le merci “incompatibili” non possono essere messe nello stesso imballaggio, ma dovranno avere una distanza variabile a seconda della gravità del pericolo dovuta alla classe di appartenenza. Il livello di separazione richiesto può variare in base alla gravità del pericolo: in alcune circostanze è sufficiente mettere paratie di acciaio o ponti come elementi separatori tra le merci.

ETICHETTATURA E MARCATURA DEI COLLI DI MERCI PERICOLOSE

Effettuare spedizioni via mare può essere di per sé problematico e difficoltoso, ma lo è ancora di più se il carico della nave prevede merci pericolose. I rischi sono legati alla possibilità di avarie o incidenti durante il viaggio, ma anche di ribaltamenti dei colli o di fuoriuscite di materiale dai contenitori per effetto del normale moto ondoso o di avverse condizioni climatiche. In tutti questi casi il pericolo di rovinare la merce trasportata o di recare danno all’equipaggio e all’ambiente è dietro l’angolo.

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