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Il ruolo chiave del consulente ADR nella scelta di etichette per merci pericolose

Data pubblicazione 21/11/2017

Saper leggere i segnali

Le etichette per merci pericolose sono molte e si differenziano per classe. Solo apparentemente simili a sé stessi e facili da leggere, questi strumenti sono in realtà importantissimi e, come tali, vanno apposti da personale competente. Non solo. La normativa vigente impone a tutte quelle aziende che si occupano di merci pericolose di assumere una figura che abbia anche il ruolo di supervisionare e informare l’azienda sulla corretta apposizione delle etichette sopra a colli, container e veicoli.

Una figura specifica

Si tratta del consulente ADR, figura professionale introdotta dall’Unione Europea con la Direttiva 96/35/CE (ora Direttiva quadro 2008/68/CE). Ha la responsabilità di supportare le aziende al rispetto degli adempimenti e delle prescrizioni previsti nell’accordo ADR. Ogni ditta che si occupa di spedizione (di trasporto, imballaggio, carico, riempimento e/o scarico) di merci pericolose ne deve essere dotata, ma ci sono requisiti specifici che un tecnico deve avere per assumere questo importante ruolo.

Il controllo del consulente ADR sulle etichette per merci pericolose

Le funzioni che un consulente svolge sul tema delle etichette per merci pericolose sono tre. La prima è quella di verificare l'osservanza (o meno) delle disposizioni: questo significa che un consulente è in grado non solo di riconoscere o di indicare le etichette ma anche di verificarne la loro corretta apposizione. La seconda è quella di consigliare l'impresa in tali operazioni: grazie alle sue conoscenze, infatti, egli possiede gli strumenti per fornire consulenza alle ditte che ne facciano richiesta. La terza, infine, è quella di redigere una relazione annuale sulle attività della ditta, anche in tema di etichettatura.

Come si diventa consulente ADR?

Solo dopo aver superato un apposito esame, organizzato presso gli uffici provinciali del Ministero dei Trasporti, si entra in possesso di un certificato di formazione professionale che attesta la funzione di consulente ADR. Questo certificato, poi, può essere conseguito in modo completo, solo per determinati tipi di merci pericolose.

Il certificato, valido in ogni Paese dell'Unione Europea, deve essere poi rinnovato ogni cinque anni. La nomina del consulente per un’azienda, infine, avviene da parte del suo legale rappresentante. Quest’ultimo è obbligato ad avere una figura di questo tipo nella sua impresa: la legge, infatti, punisce quelle ditte che non si dotano di un consulente con sanzioni amministrative pecuniarie che vanno da 6.000 a 36.000 Euro.

Il know-how al servizio della sicurezza

Come dicevamo poco sopra, tale figura professionale è stata introdotta dall’Unione Europea con la direttiva 96/35/CE (ora Direttiva quadro 2008/68/CE). In Italia tale direttiva è stata recepita con il D. Lgs 40/2000, successivamente in parte modificato e in parte abrogato dal D. Lgs 35/2010. Quest’ultimo sostiene che le imprese coinvolte nel carico, trasporto e scarico di merci pericolose abbiano l’obbligo di nominare presso la Motorizzazione il Consulente per la sicurezza ADR.

Non è un caso che si sia scomodata l’Unione Europea per inserire, anche in Italia, una figura di tale importanza: forte della sua esperienza e del suo know how, il consulente vigila sul corretto utilizzo delle etichette per la salvaguardia della salute, dell’ambiente e dell'azienda.

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Esplosivi, gas, rifiuti chimici, ma anche profumi, vernici e batterie al litio: qualunque sia la natura di una merce pericolosa, questa ha il dovere di essere trasportata nel massimo della sicurezza per chi la maneggia e per chi fisicamente effettua il trasporto. Non è un caso che venga classificato come pericoloso ogni articolo o sostanza che, se non manipolato adeguatamente, può recare danno a te, al driver, al destinatario, ad altre spedizioni o all'ambiente.

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Ma come si fa a riconoscere se all’interno di un collo, di un container o di un veicolo è presente una o più delle sostanze appena descritte? Il maggior aiuto proviene dall’apposizione, su ciascuno di questi mezzi, di specifiche segnalazioni che informano sulla pericolosità di tale trasporto: si tratta delle cosiddette etichette per merci pericolose, contenenti una serie di informazioni che rendono nota la natura delle merci trasportate a chi le spedisce e a chi le riceve.